lunedì 30 settembre 2013

Nessun uomo è un'isola.

Mi hanno ricoverato in ospedale per una Geu, mi hanno fatto una laparoscopia e mi hanno tolto una tuba.
Ma come dicono in About a boy, "Nessun uomo è un'isola" e così sono subito stata circondata di tante persone che mi amano e anche se a volte mi prende lo sconforto, non mi sento mai sola.

Ho casualmente (oppure no?) voluto riguardare About a boy pochi giorni fa, per me è un film che ha dentro di sè un concetto fondamentale e quando l'ho visto la prima volta, a 17 anni, mi ha un plasmata.
Se non l‘avete visto ve lo consiglio: parla di come nella vita serva impegnarsi a costruire un tessuto di relazioni ampio e variegato, basato sull‘amore e sul mutuo aiuto.
Quando il provagonista dodicenne dice la frase: "E ho capito che due non è sufficiente, è troppo poco per avere l'aiuto di cui si ha bisogno" ho pensato che aveva proprio ragione e il mio stesso senso di impotenza verso i problemi della mia vita andavano risolti smettendo di pensare che i panni sporchi si lavano in famiglia, che ci vuole discrezione e una giusta distanza dagli altri che ci permetta di non ferirci mai, ma serve aprirsi, lasciarsi andare, mettersi in gioco e riuscire ad esprimere i propri bisogni.

E oggi ho la prova che è stata la strategia vincente.

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