domenica 31 marzo 2013

La seconda scelta che mi ha cambiato la vita.

La danza ha portato alla mia vita una vitalità, una forza e una gioia che non ho mai conosciuto prima.
Per tutta la mia infanzia ed adolescenza non ho mai avuto occasione nè stimolo per buttarmi in uno sport e meno che mai avrei pensato che potesse piacermi ballare.
Quando poi ho iniziato a sentire un certo richiamo verso quella direzione avevo ormai ventanni abbondanti (magari! A quest'ora potrei dire di ballare da ben sette anni! Per la precisione sono, invece, solo tre!) e credevo di essere ridicola anche solo a pensare di potermi presentare...ma era solo perchè i miei presupposti di partenza erano sbagliati. Non riuscivo a pensare di slegare la danza dalla dimensione performativa.
Fortunatamente, il mio desiderio corporeo e l'esempio di una mia amica che, mia coetanea, si era appena iscritta a danza classica, ebbero la meglio e io mi iscrissi a danza del ventre, le cui sonorità mi sembravano più vicine a me di tanta musica occidentale e aveva anche il vantaggio di essere una danza "più adulta".
Oh, che meraviglia...!
Che meraviglioso viaggio sto mai compiendo: questo mio grande piacere che è alle volte dolore e che non desidero abbandonare più!
Quando ballo è come se parlassi tacendo: le posture che prendo, i modi in cui mi muovo...tutto parla e sono sicura che dica anche qualcosa di sensato...son sicura che parli di me, dei miei blocchi e delle mie potenzialità...del mio vissuto; ma la cosa veramente meravigliosa è potersi abbandonare a questo linguaggio senza la pretesa di capirne più di tanto i contenuti, ma concentrandosi sulla bellezza e sulla poesia del movimento in sè, come quando si prova piacere ad ascoltare una lingua straniera, seppur incompresa.
La danza è il tempo del mio corpo e Dio solo sa mi è indispensabile concedermi questo tempo!
Non sono una persona che ha sperimentato una crescita psicofisica armoniosa: tutto il contrario, anzi.
Mi hanno educata col mito della donna "tutta spirito ed intelletto", nel cui percorso non c'è stato tempo nè spazio per fare amicizia col mio corpo. Ho imparato a viverlo come un peso, da inibire e ripudiare e il danno è stato tale che ora ne subisco grandi conseguenze, come l'incapacità di concedergli una totale distensione ed accoglierne le sensazioni più intense.
La diseducazione corporea che ho vissuto è stata tanto globale e duratura che andrebbe fatta oggetto di un intervento terapeutico (è nella lista di cose da fare, se riuscissi a tirarmi via i problemi organici, che non saranno più gravi ma sono certo più invalidanti nella vita di tutti i giorni) e, mentre aspetto di potermici dedicare, la danza si prende quegli spazi in cui poter finalmente gridare "Eccomi! Non rifiuto il mio corpo! Non sopprimo il mio corpo per la causa persa di essere un'intellettuale di 'sto cazzo!"
Io sono una persona e in quanto tale il mio corpo è il primo e fondamentale modo in cui esperire e conoscere il mondo.
La danza rimette in gioco le esperienze della giornata, con le relative tensioni e preoccupazioni: balli e torni a casa più distesa.
Ma non è solo perchè ti distrai, è perchè il corpo media i pensieri della mente e li ributta fuori in energia. Ballare è liberatorio, è purificante e dà un'interpretazione complementare di ciò che ci accade.

Sapete: il famoso paradigma cartesiano "Cogito ergo sum" non vale niente, è stato totalmente ribaltato dalle scoperte scientifiche che dimostrano che, alla base del pensiero formale e dell'apprendimento, c'è l'esperienza corporea e che nulla può essere esperito e appreso senza che passi dal corpo e che non può valare il procedimento contrario...in poche parole, la verità è che sono qualcuno solo se prima me lo sento in tutto il corpo, "sento, quindi sono" ed è un'informazione sul nostro modo di vivere la realtà che non dovremmo dimenticare mai.
Ci sono un'infinità di piccole e grandi sofferenze, disturbi psicologici e ansie legati ad una disarmonica e deficitaria relazione tra corpo e mente...si possono vivere, io credo, intere vite di muta disperazione senza che si abbia anche solo il sospetto che il problema sia che ci siamo dimenticati del corpo, ma ora come ora, adesso che so cosa si prova a liberare il corpo e permettergli di fare ciò per cui ci è stato dato - mediare il mondo e limitare la nostra sovrastimata mente - la sola idea mi fa sentire disperata.
Prendersi un'ora per danzare vuol dire fare l'amore con se stesse.

N.b. Quando è stato il momento di caricare l'immagine del mio amatissimo Eyvind, pittore dell'anima mia, non c'è stato verso di riuscire a modificare la miniatura in modo che si vedesse anche la faccia della donna ritratta...ma...al diavolo! Questo è un post sul corpo! È bandita la testa da qui! :-)

giovedì 28 marzo 2013

Contro-sensi

Ieri ero in mensa con i bimbi di terza, avevo vicino Manuel e Gaja e avevo appena raccontato loro che per tutto il giorno non avrei potuto mangiare frutta e verdura perchè oggi avrei fatto la rettoscopia, quand'ecco che mi portano un piatto di zucchine trifolate che sembra la fine del mondo...non ce l'ho fatta e ho iniziato a piagnucolare con i bimbi per la prospettiva di dovermene privare.
Passa mezzo minuto e Manuel si mette a mangiare il suo secondo con il piatto sulle gambe e io gli dico di tirarlo su. Lui prova ad abbozzare un "No...io devo mangiare così...sono più comodo", quando interviene Gaja e mi dice: "No maestra, lui mangia così perchè non vuole che vedi che mangia le zucchine, visto che tu non le puoi mangiare."
Mi sono sentita sciogliere di amore, non è la prima volta che Manuel dimostra questa sensibilità.
Durante il periodo natalizio avevo proposto loro una canzone da cantare per la festa, chiedendo poi di metterla ai voti ed era stata bocciata da quasi tutti. Visto che lui non si esprimeva, l'avevo interpellato io e mi aveva detto: "È che mi dispiace che l'hai pensata tu per noi e nessuno ti dice che gli piace..."
Quanta sensibilità sprecata, da parte di un bambino che, nell'arco dello stesso pranzo, mi racconta di quando va a spaccare le finestre dei vicini con i sassi e scappa già dalla polizia...
Che poi mi chiedo: "Ma è sprecata davvero questa sensibilità? Come se una persona dovesse per forza essere o "tutta buona" o "tutta cattiva"...
Questi sono retaggi della mia educazione infantile, ma certo mi viene anche in mente Benigni, che in risposta alle lodi di Berlusconi verso Mussolini, fa chiaramente capire, a ragion veduta, che certe azioni ne oscurano altre e pesano più di queste ultime sul piatto della bilancia dei giudizi morali.
In Manuel c'è come uno scollamento tra dimensione affettiva e legalità: lui ama con forza, passione e gratitudine le persone della sua vita, che nel bene o nel male lo crescono ma rinnega il sistema di regole sociali in cui è inserito e non per presa posizione, ma perchè è la strada che è stata spianata per lui, è ciò che ha fatto da sempre la sua famiglia e che si aspettano da lui.
È destinato. È un piccolo mafioso.
L'ho capito ieri in mensa da come mi parlava: nessun rimorso nella voce, la consapevolezza che la propria strada non è quella che la maggior parte delle persone prende e lo sguardo di chi accetta il suo posto nel mondo con molto orgoglio.
Prosegue il pranzo e Gaja e Manuel mi raccontano delle loro mamme, che da bambine frequentavano questa stessa scuola e "facevano le biricchine", Manuel aggiunge "Sì, poi sono cresciute e le hanno fatte ancora di più"..."e mia mamma non capisce niente di un sacco di cose"..."e mia nonna mi ha insegnato tante cose della vita"...e possibile che un bambino così lucido nell'analizzare le situazioni della propria vita, possa accettare e sentirsi pronto per la chiamata della vita criminale?
"Io e un altro paio di teppistelli poco furbi..."..."io da grande divento un teppista"..."io sono così, che ci vuoi fare...sono un bullo..."
Ma cosa deve dire e fare una maestra?
Affondo nell'incapacità di pensare ad un progetto educativo per lui.
Quando il ramo malato è la madre, è veramente quasi impossibile fare qualsiasi cosa.

Grandi partenze

"Grandi partenze" è il titolo di un'audiocassetta della collezione di "Holly e Benji: due fuori classe" che avevo da bambina e che, tra parentesi, adoravo.
Per chi conosce un po' quest'anime, ci troviamo nel momento in cui Holly deve affrontare la partenza del suo grande amico Tom (di cui io ero follemente innamorata), poco dopo aver vissuto il distacco dal suo allenatore brasiliano, Roberto.
Nel racconto Holly suggella con grande passione tutto l'amore per il proprio amico, regalandogli un pallone firmato da tutti i compagni della squadra di calcio con cui essi avevano vinto una partita importante e che riesce a fargli pervenire, quando lui è già sul treno,  grazie a un mirabolante calcio a distanza, che fa sfrecciare la palla fin dentro al finestrino dello scomparto dove Tom sta viaggiando.
Insomma: un regalo degno di colui che lo riceve.

Anche io ho provato a esprimere tutto il mio amore per la mia amica Cloro che se ne va, in un regalo: certo, è andata un po'diversamente (per consegnarglielo ho preso l'ascensore e ho suonato il campanello, non ho fatto in tempo a prepare un bigliettino perchè lei ha anticipato la partenza e non l'ho nemmeno trovata in casa) ma spero che, aprendolo, ci trovi dentro comunque, tutto il bene che le voglio.

Ho scelto qualcosa che mi ricordasse quello che ha sempre caratterizzato il nostro rapporto, una spontanea e felice accettazione dell'essenza più profonda l'una dell'altra.
Ci siamo trovate negli anni più infami dell'adolescenza e in lei mi è parso subito di cogliere un'affinità elettiva.
Nel fitto dei miei giorni fatti di libri e di nessuno, è arrivata lei e mi ha fatto conoscere nuove storie e mi ha fatta sentire davvero compresa.
In questi dodici anni non c'è fine ai modi in cui ha aiutato la mia vita: mi ha fatto crescere in tantissimi aspetti, mi ha regalato sogni potenti, ha condiviso con me immaginazioni e fantasie.
Non c'è nessun altro che abbia letto i miei racconti mai conclusi e nessuno che abbia saputo aspettarmi con così tanta fiducia quando ero persa nel mio mondo fatto solo di Dario...non sono cose che si dimenticano.
Questa fine estate, nella mia crisi peggiore, è da lei che ho trovato rifugio e che è stata la mia roccia.
Ora parte, domani alle 6.30 inizierà la sua avventura a Bohn, dove si dedicherà a quello che ha sempre desiderato fare: un grande lavoro qual è l'essere una fisica e fare ricerca e anche se lei sa che per me è inconcepibile anche solo pensare di studiare tutta la vita, spero sappia anche che sono orgogliosissima che lei, invece, ne sia capace e felice!
Noi ci siamo sempre chiamate Silente (lei) e Severus (io), in onore dei nostri personaggi di H.P. preferiti, ma forse siamo più come Harry e Ron, diversissimi per temperamento ma con la stessa visione del mondo.

Negherei la verità se dicessi che l'idea di non averla più a una fermata di metrò di distanza non mi turbi un po', anche se, da quando si è cresciute e gli impegni si sono moltiplicati, ci si è viste di meno, ma è solo l'idea; come mi ha scritto lei, "se penso a te, non mi sembra di andare lontano" ed è proprio così...
noi saremo vicine per sempre! <3

venerdì 22 marzo 2013

La Camomilla notturna

Camomilla all'una e mezza di notte per cercare di mettere la parola Fine su una giornata con la tensione a fior di pelle. Sono stanca di dovermi imbarcare sulle navi degli altri in balìa delle loro  tempeste.
"Fragile e piccola, avevi tutte le tue paure...mi costringevi a nasconderti le mie".
Forse è così che ho imparato a dimenticarmi che , a voler ben guardare, i miei drammi e traumi li avrei avuti anch'io. Perchè c'è sempre stato qualcun'altro da ascoltare e consolare, a cui ogni giorno pareva essere crollato il mondo addosso per qualcosa. Anche sciocchezze. In questo modo, non avendo tempo di pensarci, non ho dato modo ai miei guai di diventare grandi e importanti nella mia testa.
Teoria interessante...

Adesso spero di calmarmi e di riprendere il controllo: cinque giorni in casa di tua madre e tua sorella per l'influenza, a 27 anni possono avere effetti alla Psyco. :-)
Ma domani rivedo i miei piccolini di prima che mi sono mancati e sono contenta. :-)

N.b. È raro che il titolo di un mio post non sia evocativo di qualcosa, almeno per me. Qualcuno trova assonanza tra quello dell'intervento di oggi e un titolo a tema floreale giusto "un tantino" più famoso?
Mi raccomando, non inondatemi la pagina di messaggi, eh... :D
Ciao!

mercoledì 20 marzo 2013

La prima scelta che mi ha cambiato la vita

Non mi sono accorta degli effetti che avevano su di me gli ormoni fino a che non ho interrotto la loro assunzione e anche dopo mi ci è  voluto all'incirca un anno per iniziare comprendere che gli sbalzi di umore e le sensazioni inspiegabili che avevo provato erano causati da queste meravigliose sostanze che giorno dopo giorno, per due anni, avevo dato al mio corpo, prima attraverso Nuvaring e successivamente con la pillola Yasmine.
Non ero affatto contenta di assumere costantemente sostanze sintetiche perchè, anche se non avevo ancora maturato la consapevolezza attuale sulla verità legata al mondo degli ormoni, ho sempre creduto che meno prodotti artificiali si assumono meglio è ed accettavo il compromesso solo perchè, per me, l'astinenza non era un'ipotesi attuabile, sotto molti aspetti (non per ultimo quello psicologico) e allora credevo che non esistessero alternative valide.

Decisi di interromperne l'assunzione un po' per caso: anche se ero ormai secca e arida e il desiderio era quasi del tutto sparito, fu il fatto che una mia cara amica avesse deciso di smettere di usare la pillola per il timore degli effetti collaterali che fece decidere anche me.
Ma cosa mi spingeva, adesso, a permettermi una scelta che per i  due anni addietro mi era sembrata impossibile?
Qualche mese prima, navigando in internet, mi ero imbattuta in un microscopico link pubblicitario che chiedeva:
Desideri un metodo di contraccezione naturale sicuro al 99.3%?

Molto sarcasticamente, avevo seguito il coniglio bianco ed ero arrivata a questo sito:

www.babycomp-it.org

Semplicemente, quando decisi di interrompere la pillola pensai di tornare a dare un'occhiata a quel sito...
e da allora la mia vita è cambiata. :-)

A Luglio saranno 3 anni che utilizzo il mio LadyComp e non potrei essere più felice di così!

Per una spiegazione tecnica sull'utilizzo di questi apparecchi vi metto il link al mio piccolo canale youtube, (che devo decisamente decidermi ad aggiornare) e a qualche forum o sito dove reperire informazioni.
La cosa importante ora e qui, è dirvi che da quest' avventura è nata un primo, grande viaggio verso il mondo più segreto delle donne, quello fatto dai ritmi del nostro corpo, dalle energie che il ciclo mestruale produce, dalla vera femminilità, che la società moderna rinnega e che dobbiamo riscoprire.
Tutto questo è stato possibile perchè il metodo Babycomp è un metodo di protezione da gravidanza indesiderata che pone la donna in un ruolo attivo. Non si tratta più di assumere una pillolina magica (o potrei meglio dire maledetta) e lasciare a lei il compito di spegnere il nostro corpo affinchè non si compia quanto sarebbe giusto che si lasciasse avvenire perchè naturale, ma chiede un' assunzione di responsabilità, una presa coscienza di come funzioniamo e di quello che ci accade e da lì, di  compiere il semplice gesto quotidiano che ci può proteggere veramente con le stesse garanzie  di una pillola. Ma senza gli effetti collaterali! :-)
Perchè la natura fornisce già tutte le risposte, ormai è il mio motto! :-)

Per la prima volta mi sono sorpresa di come si possa arrivare all'età adulta con così poche informazioni, frammentarie  e disconnesse, sull'essenza del nostro essere donne e sono stata catapultata in un vortice di tematiche affini, tra spiritualità e stile di vita naturale.
L'aver scoperto cosa gira intorno agli ormoni artificiali, come può essere bello vivere più consapevolmente il proprio essere donna e abbracciare una filosofia di vita più naturale mi ha resa una donna migliore.
Più sicura e più serena, perchè più informata e quindi più libera.
Desideravo vivere nel modo più armonioso possibile e Ladycomp me ne ha dato la possibilità, mi ha fatto reimpossessare dell'orgoglio di sapermi donna e della possibilità di fare per la mia vita scelte più rispettose del pianeta in cui vivo, che per me è fondamentale.

So che ho fatto un discorso che sembra la trama di un libro e non la sua narrazione, ma fare un sunto di un percorso di tre anni e che ancora continua è veramente difficile!
Vi lascio comunque una piccola bibliografia, corredata da qualche parola sui temi affrontati nei libri che ho letto, anche se per lo più il materiale si reperisce sul web.
Io mi sono formata su un forum veramente molto ampio e fornito ma che ora è diventato a pagamento e che quindi, personalmente non vi consiglio, perchè potete trovare un sacco di ragazze disposte a darvi le stesse informazioni e tanto aiuto a titolo gratuito, solo per amore degli ideali di libera scelta e di vita meno artificiale in cui credono.
Una sono io, scrivetemi, anche privatamente, se avete domande, dubbi o perplessità, sarò contenta di condividere con voi quel che so, che non è tanto, ma che per me è stato sufficiente per aprire un mondo.

Ciao! :-)

Bibliografia:

Sui danni fisici, psicologici, gli interessi economici, le ricerche condotte, le insabbiature e tutto quello che gira intorno al mondo degli ormoni sintetici, sia a scopo contraccettivo che come presunta cura per i disturbi della menopausa:

"La verità sugli ormoni"
di Sherril Sellman

Sulla riscoperta del femminile, i problemi mestruali legati al rifiuto della propria femminilità, la negazione del femminile nella società moderna e una proposta di percorso d'aiuto alla ricerca del femminile perduto e di un ritrovato benessere nei giorni del mestruo:

"Mestruazioni"
di Alexandra Pope

Consiglio poi la lettura del blog di babycomp:
www.babycomp.blogspot.it

Il mio canale youtube è:
"EhiNatura"
Non è molto aggiornato, perchè nel frattempo mi sono laureata, sono andata a convivere, ho comprato casa, sono tornata da mia mamma, ho iniziato a lavorare, ho ristrutturato casa nuova...un sacco di cose, insomma, ma appena riuscirò, voglio fare altri video sul metodo e rifare quello del gesto quotidiano, che ha ricevuto un po' di critiche per la lunghezza, da parte delle mie amiche.

Scusate se sono stata un po' aleatoria: un po' scrivere il blog con il cellulare limita di molto le mie capacità sulla revisione del testo dopo la prima stesura, un po' é un mio difetto, un po' sono nel mezzo di un trasloco  (il mio!!!) e non ho sottomano i libri da cui avrei potuto citarvi passi suggestivi e più validi di mille mie parole. :-)

Spero comunque che questo post vi trovi e vi trovi bene. :-)

SERENA

martedì 19 marzo 2013

Dietro al sipario

Se non fossi stata, io per prima, uno struzzo che nascondeva la testa sotto la sabbia, adesso forse non crederei che per tutti, anche per i più insensibili, la strada della pietà, della comprensione e della vicinanza alle tematiche più difficili e importanti del mondo che ci circonda, sia possibile. Come ho scritto in un altro post, però, io sono stata veramente uno struzzo che per un sacco di anni ha ricercato strenuamente di allontanarsi da tutto ciò che poteva crearle ansia, disagio, spavento e senso di impotenza ed il fatto che una come me ora sia totalmente cambiata e abbia iniziato a guardare la vita ad occhi aperti, mi fa pensare - forse a torto, forse a ragione - che per tutti sia possibile iniziare ad abbracciare un qualche ideale di vita che abbia un valore che va al di là del tempo della nostra singola esistenza e che, quindi, si sleghi dalla visione tutta utilitaristica e propriocentrica in cui siamo immersi, per abbracciarne una universale.

In generale, cerco di non cadere nella trappola di pensare che tutti siano interessati a sapere cosa c'è oltre ciò che il misterioso Big Brother decide che possiamo vedere e forse qui sta il vero incrocio tra chi è uno struzzo per paura e chi lo è per scelta, anche se il decidere di non pensare a certe "questioni scottanti" potrebbe anche essere la risposta ad un timore che non esista alternativa o che, se esiste, questa sia così ostica ed impervia da risultare impraticabile.
Per fare un esempio, ci fu un periodo della mia vita in cui io scelsi di assumere ormoni a scopo contraccettivo perchè, a fronte di tutti i rischi elencati nel foglietto illustrativo, per me era meglio pensare di espormi a grandi, presumibili danni per la salute che praticare una sofferta e psicologicamente dannosa astinenza dal sesso.

Per me, essere consapevole che non tutti abbraccerebbero nuovi stili di vita e di pensiero se solo sapessero "come vanno le cose" è importante per non crearmi illusioni, perchè la pigrizia riduce tanti di noi ad un'indolenza mentale invalidante che puoi trasformarci in zombie, ma sono sicura, perchè me ne accorgo, che per molti manca veramente soltanto l'accesso alle informazioni chiave su certe tematiche, certe scelte alternative che si possono fare e che, alla lunga, possono fare veramente la differenza...

Io sono cambiata radicalmente, mi sono svegliata da un torpore che durava da anni e che coinvolgeva le mie scelte, le mie paure ed i miei pensieri, prendendo tre semplici decisioni alternative di vita pratica, che mai avrei pensato potessero poi scuotere la mia vita così profondamente:

- Cambiare metodo anticoncezionale

- Iniziare a ballare

- Cambiare alimentazione

Potevano rimanere tre "non scelte" all'interno della finta possibilità decisionale che ci viene mostrata: sarebbe bastato che io decidessi di rimanere entro gli schemi, ad esempio 
1) Evitando una gravidanza con gli ormoni
2) Andando in palestra
3) Continuando a curare i miei disturbi di digestione con i farmaci anti reflusso
...e penso che sarei rimasta fondamentalmente la stessa.

Ma è bastato che, per pura fortuna, io scoprissi che esiste un metodo naturale sicuro al pari della pillola per proteggere i miei rapporti dal rischio di fare un piccino indesiderato e che decidessi di buttarmi, affinchè mi si aprisse un mondo.
Quel buchino dietro il tendone eretto da chi vorrebbe imporci determinate scelte mi ha trasmesso un sacco di fiducia, perchè avevo temuto di trovarci dietro il nulla e invece ho scoperto un mondo di possibilità alternative e da quel momento è come se avessi messo il dito in quel buchino sempre più spesso, fino ad allargarlo tanto da scoprire un mondo nuovo dietro al mondo ordinario...ho iniziato a sentir parlare di alimentazione alternativa, di un modo di percepire il corpo a me sconosciuto...sono passati da allora più di tre anni e quando mi guardo allo specchio non mi riconosco più e nel frattempo faccio amicizia con la nuova me.

Così mi sono convinta che a molti basterebbe trovare un punto d'accesso che li conquistasse, uno qualsiasi tra tutti quelli esistenti, per mettere in moto un meccanismo virtuoso di ridefinizione degli interessi della propria vita...
Ho deciso che dedicherò qualche intervento a quelle scoperte che mi hanno aiutata a cambiare, perchè ora che ho preso coscienza di tante cose ritengo e sento che la mia più grande conquista sia stata diventare una consumatrice consapevole.
Non solo di beni, ma anche di tempo e di pensieri.

Se uno, anche solo uno dei circa due lettori che ho, potesse essere aiutato dal venire a conoscenza di alcuni oggetti e informazioni che hanno stimolato così tanto la mia vita, mi sentirei già piena di felice utilità.

N.b. Quando è stato il momento di decidere il titolo di questo post, ho pensato ad un tendone e poi ad un sipario e allora mi è tornato in mente quando, ad Ottobre, ho partecipato al festival di danza del ventre di Assisi ed ho potuto vivere l'emozione del "dietro le quinte": la danza mi dà talmente tanto che spesso la definisco un piacere doloroso e questo titolo è un tributo a tutto quello che ha fatto per me, al sipario che ha alzato e alla possibilità che mi ha dato, in relazione sinergica con altri fattori, di essere dentro alle cose, dietro alle cose e non solo più spettatrice.

domenica 17 marzo 2013

Lenta e dilatata.

Non riesco più ad essere veloce.
Non capisco.
Ho già accennato al fatto che purtroppo non sto bene fisicamente, ma tutto sommato può essere che io non stia davvero peggio del solito, ma sia solo più orientata verso i miei problemi, ora che qualcuno mi ha convinta a provare di nuovo a dare una spiegazione a quello che succede nel mio corpo e quindi, in ultimo, forse, ad addolcirlo...può essere e comunque non credo che la risposta sia qui...non mi piacerebbe neanche, sarebbe poco romantico. :-)
È una lentezza della mente la mia,  che mi obbliga a dilatare e a far durare alcuni spazi che mi prendo per un tempo più denso, lungo e vissuto di quanto facessi prima...non so come altro spiegarlo...
La risposta può essere: "sei adulta"? Dio, ti prego, no...peggio dell'altra!
Però, al pari dei "Grandi", di cui ormai ho capito di essere giunta a far parte, nella mia giornata faccio meno cose, che hanno una maggior durata.
Il lavoro, chiaramente, prima di tutto, ma su quello non ho potere.
Sono piccole cose a cui mi riferisco...
Non riesco a fare colazione, bere il caffè, fare merenda nei miei soliti tempi...inzuppo il biscotto e lo sgranocchio piano...mescolo il caffè per cinque minuti...e magari non avrei tempo, magari sarei di corsa, magari ho anche degli appuntamenti di lavoro improrogabili, ma dal cervello non parte più l'impulso per i nervi.
E percepisco chiaramente che il Capo, lì sopra, non ha nessuna intenzione di dare ordini a chi sarebbe costretto a obbedirgli all'istante!
Mi viene in mente che quando ero piccola, a letto, (ho sempre faticato ad addormentarmi, potevo stare sveglia anche due ore, con tempi medi di una) mettevo alla prova la mia mente, cercando di capire se, quando e come avessi il pieno controllo su essa. Ora sarebbe impossibile. Sono totalmente in balia di non so quale parte della mia mente, che non mi dà nemmeno la possibilità di provare a darmi dei tempi diversi da quelli che mi prendo.
Da una parte questa dinamica mi stuzzica, dall'altra mi preoccupa le strade su cui potrebbe condurmi.
Non guardo più la tv, trascino i libri per mesi, passo ore a pensare a nonsisabenecosa e nel frattempo non mi fermo mai, vado a lavoro, mi preparo per il concorso per gli insegnanti, studio danza, scrivo un blog, imparo a ricamare, sistemo Villa Lullina...faccio molto più di quanto facciano un sacco di persone e mi viene anche detto!
Perciò, forse, sto solo evolvendo e cambiando pelle per quanto riguarda cosa fare dei miei giorni...
Non so, non so...
Da quest'estate molte cose sono cambiate, già l'anno scorso, per la verità, quando sono andata via di casa; da allora, infatti, è iniziato per me un processo di emancipazione, in primo luogo dalla pervasività di mia madre su tutta la mia vita e ho iniziato ad ascoltarmi e a scoprire che sono una persona che ha molti interessi, meno paura di quanto credesse, molta tranquillità.
Ma c'era un nodo da sciogliere che mi ancorava a terra come una zavorra e non mi permetteva di liberarmi...improvvisamente, grazie a me (non solo) e ad una forza che non credevo di avere, questo nodo si è sciolto, questa relazione si è spezzata nelle sue corde più strette (in tante, devo dire) e da quel momento è stato tutto come un effetto domino...sono meno legata a tutti, sono più libera e quindi più sola, ma di un "solo felice"!
E, nel contempo, è apparsa questa sorta di indolenzimento mentale per cui mi trovo a dire cose senza che siano filtrate dall'organo di controllo della sala stampa del Grande Capo, non mi faccio viva con persone che sicuramente me lo faranno pesare e me ne infischio e so che non mi importerà neppure, non riesco a dire al mio corpo di fare cose che non voglio fare...insomma, dall'avere un rigido controllo di me stessa, in molte cose ora sono tornata alla spontaneità che forse un tempo è stata mia, solo per il fatto di essere stata una bambina...sono più antipatica, più distaccata, più inguaiata per i miei ritardi e molto, molto, molto più libera.
Da i miei pensieri di questo periodo mi sorge spesso, in testa, una domanda: sono cresciuta pensando che essere socievole, remissiva, paziente fossero doti da perseguire...essere ciò di cui gli altri avevano bisogno...e ora mi ritrovo a distanziarmi sempre di più da questo modello...dove si colloca, allora, il confine tra come puoi essere e come vuoi essere?
E chi lo sa...!

mercoledì 13 marzo 2013

Piccole meteore

Quanta stanchezza in questa parte dell'anno...mi dispiace non scrivere sul mio blog, ma nel contempo non sono nel periodo giusto per fare i miei soliti papiri. Mi vengono dei pensieri-meteora, quelli che forse sarebbero adatti per twitter...e allora, perchè no, condividiamoli così, a pioggia di stelle cadenti o a esplosione di fuochi d'artificio come sono.

È piuttosto mediocre e molto faticoso stare a scuola quest'anno: i miei bambini sono tutti casi umani, ma la vera difficoltà è l'ottusità e la limitatezza del metodo delle mie colleghe.
Sono un'arrogante presuntosa? Può darsi, ma io so lavorare solo in un certo modo, l'università ha plasmato il mio modus operandi e non so, materialmente, non so adattarmi allo stile che hanno loro. Che comunque, con la loro ostinazione per il metodo di lezione frontale - frutto, in buona parte, di ignoranza - non stanno ottenendo comunque grandi risultati e stanno facendo fare anche a me una fatica del diavolo.
Forse dovrei raccogliere le forze e dire che da oggi, con me, i bambini lavoreranno a gruppi. Ma un conto sarebbe se avessi tutte le mie ore con loro, ma io mi divido tra quattro classi, è una fatica di Ercole, che rischia di nascere già destinata a fallire.
La mia più grande paura è comunque quella di dimenticarmi come dirige la classe una buona insegnante, dopo aver abbandonato i metodi virtuosi per tanto tempo.

Ashraf il venerdì spesso non viene a scuola. Me ne sono accorta e così l'ho preso da parte e gli ho chiesto cosa fa. Lui ha provato a dire "Non so", ma visto che di Ashraf tutto si può dire fuorchè che sia un bambino confuso, ho insistito, allora mi ha detto: "Con papà, Piazzale Corvetto, lavorare. " E cosa fa? "Tante cose: orecchini...bracciali..."
Gli ho detto: "Bello! " e l'ho rimandato a giocare.
Va bene così. Il papà di Ashraf sa tre parole di italiano e con quelle, alle pagelle, mi ha chiesto come va il suo bambino, se è bravo e se si comporta bene. Ha detto che loro non sanno molte cose, ma che ci tengono che i loro figli imparino tutto dalla scuola, perchè è il loro futuro. Ashraf ha avuto una delle pagelle migliori della classe, è simpatico, educato e volenteroso. Di certo non fa nulla di male se aiuta un po' il suo papà, che si guadagna da vivere onestamente.
È la cosa più bella e importante del mondo.

La mia bella Villa Lullina è quasi pronta: mi sembra un'eternità che aspetto la mia casetta. Ringrazio che c'è e che prestissimo potrò cominciare la mia nuova vita col mio amore. Ci sono in vista tante cose nuove...non vedo l'ora di buttarmi.

La mamma di Gaja e Giada ora è seguita da una comunità e deve passare alcuni giorni fuori casa. Nelle storie per i suoi bambini, la sua vita è tutto un grande romanzo di brevi e lunghi viaggi per il mondo e se all'uscita le bimbe la vedono diventano felici di amore puro. Ieri Giada ha fatto l'espressione di chi vede la sua più grande amica e ha detto: "Menomale che è tornata da Londra!"
Quanti bei viaggi che fai, mamma di Giada e Gaia! Hai tutta la mia simpatia, perchè sei una gran brava mamma canaglia, si vede che dai ai tuoi bimbi sicurezza e serenità e riuscirci nella tua situazione è assolutamente degno di ammirazione.

La terza A ha fatto scappare un maestro, che ai bambini della B ha raccontato che se ne andava perchè era stato da loro picchiato...a me viene da ridere. Ecco i maestri improvvisati: la capacità della gestione della classe non è un optional per chi fa questo lavoro e certe situazioni sono troppo delicate per essere alla mercè di chi pensa di ricorrere alla scuola per avere uno stipendio fisso, solo perchè ha le possibilità per farlo.
Per carità, niente vi vieta di provarci, ma sappiate che i bambini non sono quegli esseri passivi che voi pensiate siano e se non sapete contenerli loro finiranno presto per farvelo notare. Conseguentemente voi ve ne andrete e a noi che rimane tocca ricominciare tutto da capo.
Pertanto: ASTENERSI PERDIGIORNO!!!!!!!!

Sono alla fine delle mie risorse...poi, in un modo o nell'altro, mi trascino verso periodi migliori, ma ora sono veramente k.o., nemmeno sono sicura di aver mai provato come sta una mente sana in un corpo sano.
Io sono, piuttosto, una mente abbastanza sana in una pianta attaccata dai tarli e chissà, se prima o poi, mi sarà dato di fare la fatica normale nelle cose che faccio.

Ciao - Ciao!