domenica 23 dicembre 2012

Se un bambino disegna...

Non tutto ciò che si può fare, si deve fare.
Sicuramente questo concetto l'ha espresso qualcuno di più famoso prima di me e sicuramente l'ha detto meglio, ma tant'è. Non è giusto obbligare un bambino a lavorare solo perchè non ha l'autonomia necessaria per ribellarsi, un vecchio ammalto a vivere nella sporcizia delle sue feci solo perchè non può pulirsi da solo, una persona timida e chiusa a spogliarsi solo perchè non ha il coraggio di tirarsi indietro. Quale che sia il motivo per cui certi individui si trovino in posizione di vulnerabilità rispetto ai soprusi della vita e non hanno voce sufficiente per far valere i propri diritti, in ogni dove c'è, però, anche un'organizzazione che con bontà e con il desiderio di aiutare i più deboli a proteggere i loro diritti, si prodiga per difendere queste categorie.
E questo è meritevole di stima, lode e spiito di emulazione.


Ma:


si può costringere una tigre a partecipare alla realizzazione di un film solo perché si dispone dei mezzi per obbligarla fisicamente, privandola della sua libertà di vivere secondo la sua natura.
Ogni volta che passo davanti ai manifesti di Vita di Pi mi sale alla gola un'infinita tristezza: un esempio grande quanto i cartelloni pubblicitari affissi, di come l'uomo non si interroghi a sufficienza su cosa è lecito fare agli animali solo perchè si ha i mezzi per farlo.

Tigre, riposa in pace, perchè sebbene non abbia potuto sapere cosa è stato di te dopo che hai dovuto dare la tua immagine per un capriccio umano, che tu sia stata "generosamente" donata a un parco faunistico o a uno zoo, la tua natura è stata per sempre violata.

Se un bambino disegna una tigre la disegna libera. Poi, un giorno, un adulto lo prende per mano e lo porta in uno zoo, dove l'animale lo attende dietro alle sbarre. In quel momento, in cui la sua guida gli ha mostrato la strada, inizierà la correzione della sua mente e la sostituzione della sua idea di libertà animale, in accordo con madre natura, con quella fasulla e ipocrita del mondo adulto.




Se un bambino disegna una tigre, la disegna libera.






L'essenza del Natale

Ti guarda da più in alto perchè tu ti sei inginocchiata, mentre parla il suo minuscolo indice arriva sulla tua guancia e fa dei piccoli giri piano, tocchi leggerissimi come fiocchi di neve e mentre la delicatezza di quel contatto ti scioglie, in un sussurro lei ti dice: "Sai che domani vado a vedere il Villaggio di Babbo Natale?"

Sublime attimo di perfezione.



giovedì 6 dicembre 2012

Del goliardico e del profondo



Piccoli, significativi aneddoti da Scuola Natura.

- Nuovo tormentone dopo "Gangnam style": "A-A-A-Andora, tira su le mani se ti piace la parola!" declinato in tutte le variazioni possibili ed immaginabili, ripetibili o meno, tra cui una mi piace particolarmente perchè i bambini la cantavano veramente con passione "A-A-A- Andora, tira su le mani se ti piace la scuola!" E le mani erano tutte su... :-)
- Se avete la possibilità di procurarvi una foglia di Aloe Vera, magari dal gentilissimo Signor Jerry del Giardino Letterario di Albenga, spalmatevene il succo ovunque con vigore e passione, senza porre limiti alla vostra fiducia nelle proprietà curative di questa pianta. Ecco alcuni posti in cui l'ho vista ostinatamente passare, con cieca fede nei suoi miracolosi risultati: labbra, mani, mento (aperto in due da una caduta sul pullman...fermo! >_<), cosce, orecchie, piedi, schiena, denti...
- Il retino per fare le bolle di sapone alla Città dei bambini si chiama "Cretino"
- Piccoli critici d'arte crescono. Piazza del Porto Antico di Genova. Yari, davanti alla statua qui sotto: "Certo che la statua di un uomo con le tette da donna...no, aspetta...una donna con il sotto dell'uomo...no, un uomo con le tette...beh, certo che non è il massimo da vedere!!!!!!"



- Se devi dare la buonanotte a 14 bambini di 8 anni apprendi prima l'arte del galateo secondo i loro gusti! Mauel, cresta, vestiti alla moda e codino, mi ha chiesto "Mi fai le coccole?" ma poi ha dovuto rimproverare quella tonta della maestra perché si era messa in testa che le coccole fossero solo la carezza sulle guance e il bacino... Così, la terza sera, si è messo lui stesso a spiegare che le coccole sono quando ti siedi al bordo del letto e accarezzi le gambe del tuo tenero alunno da sopra le coperte..non so come siano venute, ma la maestra ha provato a imparare queste coccole. Yari non vuole essere baciato, nemmeno morto e, visto che la maestra è una sdolcinata, l'ultima sera tira su la coperta fino all'orlo dei capelli. Nicolò ha implorato di non ricevere più baci perchè tutti ne hanno approfittato durante le due notti che ha passato in infermeria e l'ultima notte, che per lui è la prima con i compagni, non vuole avere la maestra intorno. Sami è arrabbiatto col mondo in questo periodo, per lui scuola natura non è stata serena: il suo papà è andato a Londra per cercare lavoro e lui lo sente solo ogni tanto per telefono. Si fa dare un bacino e una carezza ma non ha nessuna intenzione di ricambiare. Andrea, all'alba delle 23, con gli adulti che rantolano dal sonno, ha ancora gli occhi spalancati, il cerotto sul mento e il sorriso di chi ha da ridere per tutta la notte. Per la discoteca dell'ultima sera si è fatto una pettinatura da perfetto damerino dandy, salvo poi disfarsela perchè piaceva troppo agli insegnanti, il che, è risaputo, è sinonimo di fuori moda! Samar è una gran donna, a 8 anni vive da quando aveva 6 mesi con una protesi all'occhio; ogni sera, appena si spengono le luci, e ogni mattina prima chei compagni più fortunati si sveglino, ha il compitodi riporla e rimetterla. Ormai è così esperta che prima che tu arrivi al suo letto per salutarla già dorme e russa sonoramente. Nicole ti aspetta sdraiata e sembra trepidante per quel momento tutto per lei, è una di quelle bambine che oltre a ricevere le tue effusioni ne elargisce volentieri ma con moderazione, il giusto mix per fartele godere. Le auguri la buonanotte e lei ricambia e mentre ti guarda, saranno i tuoi sensi di colpa, ma sembra dirti che apprezza la dolcezza che hai in serbo per lei quando non siete a scuola. Erika non fa in tempo a toccare il letto che si addormenta, così Thana e Nicoleta. Per quest'ultima è stato un giorno speciale perchè ha compiuto gli anni proprio la sera della festa di fine scuola natura e così si è presa i complimenti per la sua eleganza e bellezza per il grande party, la presenza sul palco durante gli auguri, la nostra ovazione dal pubblico e un piccolo regalino comprato da noi e fatto passare come pensierino da parte della struttura, per ovviare al fatto che non ha mai la possibilità di scartare un regalo per le condizioni di indigenza della famiglia. Giorgia è sempre sveglia e nel suo tono un po'strafottente e un po'ironico da bimba che è cresciuta sola con una mamma che l'ha un po'viziata, ti chiama con veemenza e sottolinea che tu ascolti sempre la storia della buonanotte dalla parte di camera dei maschi. Ti tratta in modo un po'rude e reclama i tuoi saluti, ma poi, quando stai passando oltre, con più tranquillità ti chiede anche un "nasino-nasino" all'eschimese. Ikram cerca tutti i modi di trattenerti, devi prendere un po' e distanze perchè troverebbe qualsiasi espediente per tenerti con lei, ma l'ultima sera è stata messa notevolmte alla prova, la sua valigia e le scarpe si sono rotte, tutte e due per colpa di un'antipatica e capricciosa cerniera. Lei piange sul letto a singhiozzi dicendo che la borsa non è nemmeno sua ma di qualcuno da cui l'ha presa in prestito la mamma e e che le scarpe sono le uniche carine che ha, ma poi il maestro Tommaso le lega in un qualche modo la borsa, Erka le presta le sue scarpe che le vanno a pennello, iniziano i preparativi trucco per la serata e il dramma è presto superato. E'abituata, purtroppo, alle difficoltà e le sue compagne sono state veramente brave ad innescare un meccanismo di solidarietà femminile per sopravvivere tutte allo stress del grande evento che è la serata disco finale! Oltre alle scarpe, Nicole ha prestato a Nicoleta le calze, Nicoleta ha prestato a tutte i suoi trucchi, Gaja la matita, Giorgia ha fatto la riga di eyeliner super volgare che ha fatto morire da ridere noi maestri e i maschi, nel frattempo, lontani anni luce dal pensiero rimorchio, si autogestiscono il momento delle docce e riemergono dal bagno un'ora dopo lindi, profumati e tirati a lucido. Le bambine sospirano guardando il loro preferito e loro ricambiano dicendo a raffica "Come sei brutta! Cosa ti sei messa in faccia! Miiiiiiiiiiii! Chili di trucco!!!!!"

Piccoli ragazzi...ci vediamo Lunedì ma, inutile nascondercelo, in classe non sarà la stessa cosa.

Ci son due mandarini, quattro noci e un cocco...

"Ci son due mandarini, quattro noci e un cocco..." canta Yari sulle note della più famosa ma meno esotica "Ci son due coccodrilli". La canta scorrazzando a passeggio per Andora, allegramente al pascolo con i suoi compagni, mentre il sole è ormai già tramontato e l'aria fredda e pizzicorina ci entra fresca, fresca nei polmoni.
Perchè iniziare un post su scuola-natura proprio con la frutta di Yari? Perchè questo ritornello mi ha fatta ridere quando è stato canticchiato e mi è rimasto impresso come simbolo di tutte le belle cose sciocche o scioccamente belle che si dicono o si fanno a scuola natura.
Mi sono accorta che "Scuola-Natura", così' detta e organizzata, è conosciuta solo qui, perchè è un'iniziativa espressamente pensata dalle scuole della provincia di Milano; per chi non lo sapesse, si tratta di una gita che coinvolge le classi delle scuole primarie e materne milanesi, che, per periodi che variano dai 4 a 6 giorni, soggiornano in una delle strutture destinate al progetto e che, per la fortuna di tutti, si trovano in posti bellissimi. Noi siamo stati ad Andora (Sv) e, devo dire, il clima ci ha regalato 4 giorni stupendi, che noi abbiamo saputo sfruttare al meglio. Ciascuno di noi torna a casa con un carico emozionale ed affettivo in parte comune e in parte personalissimo. La maestra Sere si porta a casa: due guance un po' più rosa per essere stata a lungo all'aria aperta, l'energia dei colori del cielo limpido e del tramonto ligure, una relazione godibile e serena con le bambine della sua classe, il loro profumo, il ballo scatenato in discoteca con i propri alunni, le scorribande in riva al mare, i bambini che ti chiamano con soprannomi sempre più amichevoli, la relazione con il collega che diventa un po'meno rigida e più affettuosa, i colori, i sapori, i profumi...soprattutto quello della pelle dei miei bambini, che sanno sempre di buono e hanno sempre una bella battuta da condividere. La lentezza, soprattutto... la ritrovata lentezza della relazione didattica; questo è il grande dono di quest'esperienza e tutti, ma proprio a tutti noi, grandi e piccini, mancherà poter dedicare 20 minuti al giorno ad una partita a dama.

venerdì 30 novembre 2012

E tu da dove vieni???

Ieri, dopo più di due mesi di scuola, ho trovato l'elenco dei bambini iscritti alla mia piccola I B, con la segnalazione del luogo di nascita e così ho finalmente scoperto da dove vengono i miei tre piccolini che sono arrivati in Italia tra Luglio e Agosto. Li amo tanto tutti, ma per loro ho anche una particolare devozione e ammirazione: sono qui da da pochissimo e ora già parliamo, un po' a gesti, un po'a  fantasia, di tantissime cose.
In questi mesi li ho spesso sbirciati con la coda dell'occhio pensando che se avessi un briciolo dell'intraprendenza e dell'impegno che ci mettono loro per integrarsi nel gruppo mi si aprirebbero anche le porte del Paradiso e spesso mi sono chiesta da dove venissero. Ieri, da una pagina del registro, è saltato fuori un pezzettino del mondo di là, quello che quando poi gli altri bambini vengono da te e ti chiedono "Ma allora da dove vengono?", lo descrivi dicendo che è "lontano" almeno sei o sette volte, fino a che i piccoli aprono la bocca e sgranano gli occhi
.
Sri Lanka, Bangladesh, Thailandia.
Quanta strada, bambini miei...

Grazie per essere capitati proprio nella mia classe.

"La Favola mia"

Un anno prima di dirigere quel capolavoro che è "Il sesto senso", M. Night Shyamalan girò un film che probabilmente pochi conoscono, ma che io trovo molto poetico. Il titolo della pellicola è Wide Awake, tradotto per l'Italia come "Ad occhi aperti"; la storia narra di un bambino di dieci anni che, dopo aver affrontato la morte del nonno, vive un periodo di grande turbamento, dal quale scaturisceo una ricerca personale sull'esistenza di Dio. Pensando al titolo da dare a questo mio spazio, il richiamo a qusto film ha vinto sugli altri (pochi) concorrenti, perchè esprime l'essenza di come mi vedo vivere la mia vita in questi ultimi anni e di come vedo viverla ai miei piccoli alunni di scuola elementare.

Questo blog parla di me e parla di loro; di ciò che ci preme e pensiamo essere importante nel nostro passaggio sul Pianeta Terra. :-) Mi sono domandata per un bel po' se scrivere solo di scuola, se scrivere solo di me...ma sono una persona incostante e qualsiasi paletto potrebbe risultare fatale a questo piccolo Pensatoio. Non sono esattamente il genere di persona che ama parlare di sè, ma da un po' - ormai potrei dire un paio d'anni - lentamente quanto inesorabilmente qualcosa è cambiato in me e ora ho argomenti e pensieri che mi sta a cuore condividere.
Tanti sono sui miei piccoli della scuola, che ogni giorno mi fanno pensare che ho la fortuna di svegliarmi e non avere l'ansia di andare a lavoro...altri sulla danza, sugli animali, sui film...about me, come si direbbe in english. :-)
Ho una pagina fb in cui scrivo in inglese, perchè è l'unico momento in cui mettermi alla prova e devo dire che sforzarmi di scrivere in una lingua straniera per comunicare contenuti di cui mi interessa ha portato a risultati per me sorprendenit in pochissimo tempo... pensare che con questo blog caleranno gli interventi su fb che mi aiutavano a scioglermi in lingua mi dispiace, ma mi inventerò qualcos'altro.

Dunque...cominciamo.
 
A te che passerai di qui e avrai buon cuore di leggere anche solo qualche riga, buona lettura .
Spero che questo mio post ti trovi e ti trovi bene.
(Parafrasando una frase di un bellissimo film, "Le ali della libertà")

Maestra Sere (o Maestrina, soprannome nuovo di zecca di quest'anno di cui mi vanto tanto!)

N.B. Per i post sulla scuola un grazie virtuale gigante va a Maestrapiccola, alias Cristina Petit, che è stata per me fonte di ispirazione e di meravigliosi momenti di spensieratezza.