venerdì 13 dicembre 2013

Arrivederci Autunno

Oggi ho voluto proporre ai bambini l‘ascolto dell'Autunno di Vivaldi: come saluto al tempo della natura, dato che tra nove giorni sarà Inverno e la più amata - almeno da me - stagione dell'anno giungerà al termine.
Li ho fatti rilassare appoggiando la testa sul banco e ho fatto partire il brano. 

Che magia!
Innanzitutto il modo in cui, istantaneamente, gli animi si siano placati...e poi la passione e il brio con cui tutti i bambini siano stati coinvolti e trasportati dalla vivacità della musica.

C‘era chi aveva gli occhi chiusi e sorrideva e chi faceva muovere violini e pianoforti immaginari con le mani e le braccina.
Al termine dell'ascolto abbiamo trascritto le parole poetiche con cui hanno descritto le suggestioni evocate.
Tra tutte ho in mente quelle di Alessandro e Simone.
"Mi sono immaginato io che gioco a calcio con le foglie" e "A me è venuto in mente che facevo un viaggio a Roma".
E così i violini di Vivaldi hanno fatto la grande magia di riuscire a mischiare il sacro (il calcio) con il profano (tutto ciò che non è calcio) e parlano un linguaggio così sublimemente alto che i bambini si accorgono di essere di fronte a qualcosa di Grande e, per associazione di idee, lo collegano a un posto così lontano...dal sapore esotico...che è ancora capace di suscitare fantasie di magnificenza, come la città eterna è sempre riuscita a fare.

Che bello giocare al rialzo con i bambini nelle proposte educative! E anche avere sempre, ogni volta, la conferma che essi sono perfettamente pronti ed adeguati ad accogliere la complessità delle esperienze fin da piccoli, soprattutto in ciò che è espressione artistica.

E tra parentesi, è bello vedere che nell'immaginario geografico di un bambino italiano, la massima aspirazione immaginifica in termini di movimento sul territorio sia ancora Roma, una bellissima città italiana e così vicina a noi e non New York, così lontana ma ormai così presente nelle nostre case attraverso la tv satellitare.

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