giovedì 6 dicembre 2012

Ci son due mandarini, quattro noci e un cocco...

"Ci son due mandarini, quattro noci e un cocco..." canta Yari sulle note della più famosa ma meno esotica "Ci son due coccodrilli". La canta scorrazzando a passeggio per Andora, allegramente al pascolo con i suoi compagni, mentre il sole è ormai già tramontato e l'aria fredda e pizzicorina ci entra fresca, fresca nei polmoni.
Perchè iniziare un post su scuola-natura proprio con la frutta di Yari? Perchè questo ritornello mi ha fatta ridere quando è stato canticchiato e mi è rimasto impresso come simbolo di tutte le belle cose sciocche o scioccamente belle che si dicono o si fanno a scuola natura.
Mi sono accorta che "Scuola-Natura", così' detta e organizzata, è conosciuta solo qui, perchè è un'iniziativa espressamente pensata dalle scuole della provincia di Milano; per chi non lo sapesse, si tratta di una gita che coinvolge le classi delle scuole primarie e materne milanesi, che, per periodi che variano dai 4 a 6 giorni, soggiornano in una delle strutture destinate al progetto e che, per la fortuna di tutti, si trovano in posti bellissimi. Noi siamo stati ad Andora (Sv) e, devo dire, il clima ci ha regalato 4 giorni stupendi, che noi abbiamo saputo sfruttare al meglio. Ciascuno di noi torna a casa con un carico emozionale ed affettivo in parte comune e in parte personalissimo. La maestra Sere si porta a casa: due guance un po' più rosa per essere stata a lungo all'aria aperta, l'energia dei colori del cielo limpido e del tramonto ligure, una relazione godibile e serena con le bambine della sua classe, il loro profumo, il ballo scatenato in discoteca con i propri alunni, le scorribande in riva al mare, i bambini che ti chiamano con soprannomi sempre più amichevoli, la relazione con il collega che diventa un po'meno rigida e più affettuosa, i colori, i sapori, i profumi...soprattutto quello della pelle dei miei bambini, che sanno sempre di buono e hanno sempre una bella battuta da condividere. La lentezza, soprattutto... la ritrovata lentezza della relazione didattica; questo è il grande dono di quest'esperienza e tutti, ma proprio a tutti noi, grandi e piccini, mancherà poter dedicare 20 minuti al giorno ad una partita a dama.

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