lunedì 8 aprile 2013

L' Alba della mia nuova vita di campagna

Stamattina ho visto sorgere il sole dal pullman.
Lo scrivo con emozione e tanto orgoglio, perchè stimo il Sole (quanta arroganza in queste mie parole) e gli conferisco l'autorità e la magnanimità che attribuisco a grandi uomini dalla vita illustre e immense doti umane.
Stimo il sole...la distanza che si è venuta a creare tra gli uomini e la natura in cui sono immersi può essere, forse, espressa al meglio in queste parole che mi sono uscite ingenuamente dalla tastiera, prima che, ad una rilettura, mi apparissero in tutto il loro vero significato.
C'è stato un tempo in cui eravamo consapevoli di pancia che il sole, così come altri elementi del creato, occupano una posizione di maggior rilievo rispetto a noi pidocchiosi bipedi col pollice opponibile e lo smartphone in mano, prima e oltre ad esserlo per conoscenza razionale.
Ma oggi il sole...chi se lo fila?
Entrano in classe i colleghi e mi domandano perchè faccio lezione con le luci spente...qualcuno mi chiede se tengo le luci spente per il risparmio energetico così come non uso il bianchetto perchè inquina...la ragazza stramba col pasto vegano è tutta strana!
Ma...ehi...ragazzi...non so se ci rendiamo conto...stiamo parlando del sole!!
A me stamattina sembrava di vedere davvero il cielo per la prima volta dopo tantissimo tempo! Eppure vado in montagna, al mare... di orizzonti ne vedo...
Quando, però, posso dire di essermi svegliata prima dell'alba e aver visto il rosa e l'indaco mescolarsi?
Certo, ho sempre abitato a due passi dalla metro, in centro a Milano...che necessità c'era di svegliarsi mezz'ora prima del necessario? E sto sparando sulla croce rossa, badate bene, perchè io adoro dormire e mi sveglio sempre all'ultimo momento.
Ma allora, qual è il senso in ciò che scrivo?
Il senso è che spesso ciò che ci è così facilmente e abbondantemente fornito non ci aiuta, o almeno non del tutto. Ci abituiamo ad usare la luce a neon anche nelle giornate di sole e ci convinciamo che, alla fortuna di poter dormire di più al mattino, non corrisponda una equivalente contropartita.
Ma dimenticarsi dell'alba, del sole, della poesia di un giorno che nasce, non è una terrificante perdita?
Da quando ho comprato casa a 45 km da dove lavoro tutti mi dicono, comprensibilmente e ragionevolmente, che sarà una mazzata...se non vinco il "Concorsone" è ragionevole pensare che io debba fare 90 km al giorno per i prossimi otto, dieci anni e questo dato mi sembra tragicomico, considerato che oggi è il primo giorno della mia vita in cui la mia sveglia è suonata alle 5.30 e mi immagino un cuscino sotto la testa da quando mi sono infilata le ciabatte, ma ho goduto della metro sotto casa per tutta la vita, ora non desidero altro che il rovescio della medaglia, la contropartita, il secondo piatto della bilancia...ora non desidero altro che poter tornare a contemplare il sole senza provare la sensazione di non vederlo da una vita!

Mattina.

«M'illumino d'immenso »
                         
                        Giuseppe Ungaretti
                    

1 commento:

  1. "ora non desidero altro che poter tornare a contemplare il sole senza provare la sensazione di non vederlo da una vita!"

    mi fai pensare alla rocca... pagherei tutto l'oro di questo mondo per sedermi lassù e guardare l'alba e il tramonto in santa pace... con intorno un silenzio di tomba.

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