mercoledì 13 marzo 2013

Piccole meteore

Quanta stanchezza in questa parte dell'anno...mi dispiace non scrivere sul mio blog, ma nel contempo non sono nel periodo giusto per fare i miei soliti papiri. Mi vengono dei pensieri-meteora, quelli che forse sarebbero adatti per twitter...e allora, perchè no, condividiamoli così, a pioggia di stelle cadenti o a esplosione di fuochi d'artificio come sono.

È piuttosto mediocre e molto faticoso stare a scuola quest'anno: i miei bambini sono tutti casi umani, ma la vera difficoltà è l'ottusità e la limitatezza del metodo delle mie colleghe.
Sono un'arrogante presuntosa? Può darsi, ma io so lavorare solo in un certo modo, l'università ha plasmato il mio modus operandi e non so, materialmente, non so adattarmi allo stile che hanno loro. Che comunque, con la loro ostinazione per il metodo di lezione frontale - frutto, in buona parte, di ignoranza - non stanno ottenendo comunque grandi risultati e stanno facendo fare anche a me una fatica del diavolo.
Forse dovrei raccogliere le forze e dire che da oggi, con me, i bambini lavoreranno a gruppi. Ma un conto sarebbe se avessi tutte le mie ore con loro, ma io mi divido tra quattro classi, è una fatica di Ercole, che rischia di nascere già destinata a fallire.
La mia più grande paura è comunque quella di dimenticarmi come dirige la classe una buona insegnante, dopo aver abbandonato i metodi virtuosi per tanto tempo.

Ashraf il venerdì spesso non viene a scuola. Me ne sono accorta e così l'ho preso da parte e gli ho chiesto cosa fa. Lui ha provato a dire "Non so", ma visto che di Ashraf tutto si può dire fuorchè che sia un bambino confuso, ho insistito, allora mi ha detto: "Con papà, Piazzale Corvetto, lavorare. " E cosa fa? "Tante cose: orecchini...bracciali..."
Gli ho detto: "Bello! " e l'ho rimandato a giocare.
Va bene così. Il papà di Ashraf sa tre parole di italiano e con quelle, alle pagelle, mi ha chiesto come va il suo bambino, se è bravo e se si comporta bene. Ha detto che loro non sanno molte cose, ma che ci tengono che i loro figli imparino tutto dalla scuola, perchè è il loro futuro. Ashraf ha avuto una delle pagelle migliori della classe, è simpatico, educato e volenteroso. Di certo non fa nulla di male se aiuta un po' il suo papà, che si guadagna da vivere onestamente.
È la cosa più bella e importante del mondo.

La mia bella Villa Lullina è quasi pronta: mi sembra un'eternità che aspetto la mia casetta. Ringrazio che c'è e che prestissimo potrò cominciare la mia nuova vita col mio amore. Ci sono in vista tante cose nuove...non vedo l'ora di buttarmi.

La mamma di Gaja e Giada ora è seguita da una comunità e deve passare alcuni giorni fuori casa. Nelle storie per i suoi bambini, la sua vita è tutto un grande romanzo di brevi e lunghi viaggi per il mondo e se all'uscita le bimbe la vedono diventano felici di amore puro. Ieri Giada ha fatto l'espressione di chi vede la sua più grande amica e ha detto: "Menomale che è tornata da Londra!"
Quanti bei viaggi che fai, mamma di Giada e Gaia! Hai tutta la mia simpatia, perchè sei una gran brava mamma canaglia, si vede che dai ai tuoi bimbi sicurezza e serenità e riuscirci nella tua situazione è assolutamente degno di ammirazione.

La terza A ha fatto scappare un maestro, che ai bambini della B ha raccontato che se ne andava perchè era stato da loro picchiato...a me viene da ridere. Ecco i maestri improvvisati: la capacità della gestione della classe non è un optional per chi fa questo lavoro e certe situazioni sono troppo delicate per essere alla mercè di chi pensa di ricorrere alla scuola per avere uno stipendio fisso, solo perchè ha le possibilità per farlo.
Per carità, niente vi vieta di provarci, ma sappiate che i bambini non sono quegli esseri passivi che voi pensiate siano e se non sapete contenerli loro finiranno presto per farvelo notare. Conseguentemente voi ve ne andrete e a noi che rimane tocca ricominciare tutto da capo.
Pertanto: ASTENERSI PERDIGIORNO!!!!!!!!

Sono alla fine delle mie risorse...poi, in un modo o nell'altro, mi trascino verso periodi migliori, ma ora sono veramente k.o., nemmeno sono sicura di aver mai provato come sta una mente sana in un corpo sano.
Io sono, piuttosto, una mente abbastanza sana in una pianta attaccata dai tarli e chissà, se prima o poi, mi sarà dato di fare la fatica normale nelle cose che faccio.

Ciao - Ciao!

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