domenica 10 febbraio 2013

Ad occhi aperti

Venerdì, a scuola, è accaduto un piccolo episodio, banale per la normale routine scolastica...ma per nulla dal punto di vista umano.
Un bambino ha cercato di far passare per suo un pezzo di un gioco che abbiamo in classe e di portarselo a casa.
E con questo?

Il pezzo del gioco in questione era un mazzetto di soldi del Monopoli e, dopo molto pensare, sono giunta alla conclusione che il bambino abbia cercato di portarli a casa nella convinzione che fossero veri e che ci si potesse quindi comprare qualcosa.
Cucciolo.
Il gioco preferito di alcuni dei miei piccolini è correre da me col mazzetto di banconote più grande che riescono a tenere in mano e chiedermi cosa si potrebbero comprare con tutti quei soldi. Allora io rispondo loro "5 palazzi, 17 piscine e un intero supermercato con tutto ciò che c'è dentro" e loro gridano "Urca!" e  ricominciano subito a raccogliere nuovo denaro.
Forse Gianluca ha creduto che fosse vero...
Piccolo...

Ma se i soldi del Monopoli fossero veri, io li userei per rendere la tua vita un po'meno miserabile e non la è solo, nè tanto, perchè la tua famiglia è poverissima in mezzi economici, ma anche e soprattutto perchè la è in vicinanza emotiva e quando, stralunato e disorientato, gironzoli per il cortile sempre con gli stessi vestiti e in mano qualche giochino da cui non ti separi mai, le maestre ti guardano con la faccia triste e dicono: "È proprio figlio di nessuno."
Menomale che hai i tuoi fratelli, di cui parli spesso e che sono la tua roccia. Spesso abbiamo provato a chiederti a quale dei due gemelli ti riferisci quando ci racconti qualcosa, ma non ce l'hai mai saputo dire, secondo me nella tua testa i loro profili si confondono e rimane solo il nucleo importante, il bene che ti vogliono, con i piccoli regalini che ti fanno - una matita, una figurina - e le spalle vicine, quando rimanete gli unici accanto al portone della scuola, ad aspettare che qualcuno vi venga a prendere e non vi stupite nemmeno più.
Caro topolino, io con te ho sbagliato e certe volte sbaglio ancora, ma ti prometto che non ti prenderò mai più quell'astuccio che per te è una casa e che, se potessi, ti ci infileresti dentro pur di non perderlo e cercherò di non dimenticare mai quanto è importante cercare di capirti.
E se i soldi del Monopoli fossero veri...non so cosa farei, ma saresti nel mio cuore nel momento di decidere come usarli, perchè sono sicura che tu ci compreresti il materiale per la scuola.
Come quella volta in cui vi ho chiesto di portare un nuovo quaderno per matematica e tu mi hai detto: "Il miò papà ha detto basta quaderni...forse, però, lo potrò ricevere in regalo al mio compleanno!"

Giocarsi il desiderio e le fantasie intorno al regalo del compleanno per un quaderno a quadretti è struggente.
Se questa non è vita ad occhi aperti...

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