lunedì 11 febbraio 2013

Suggestioni di bambina.

Il mio sussidiario profumava di buono. Ed era liscio di sogni. Lo sfogliavo tutto ( tranne la parte di matematica) e la bellezza di certe immagini mi conquistava.
Di quei momenti al banco, con la testa dentro quelle foto, ricordo che il valore più alto era il senso di stupore e di libertà con cui, dentro di me, mi dicevo: "È un posto troppo bello, io un giorno potrò andare qui e ci andrò!"
È bello crescere: se te ne accorgi in tempo e fai in modo che accada, diventando grande puoi spianarti la strada per andare quasi dappertutto e raggiungere ogni meta e i miei libri di scuola me lo cantavano.

Me lo suonavano anche i racconti e, soprattutto, le poesie nel libro di lettura e da loro imparavo che certi stati di estatica contemplazione della natura non avrebbero potuto essere espressi con parole normali, servivano "parole più nuove, che paiono gocciole e foglie lontane."

Da quel tempo lontano, da quelle pagine fresche e profumate, è riemersa, mai davvero dimenticata, lei.

Rio Bo

Tre casettine dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: rio Bo,
un vigile cipresso.
Microscopico paese, è vero,
paese da nulla,
ma però...
c'è sempre disopra una stella,
una grande, magnifica stella,
che a un dipresso...
occhieggia con la punta
del cipresso
di rio Bo.
Una stella innamorata?
Chi sa se nemmeno ce l'ha
una grande città.

                               Aldo Palazzeschi

Anche io sto per andare a vivere in una piccola Rio Bo e ne sono felicissima.

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