domenica 27 gennaio 2013

La vita segreta delle parole

Per me è difficile pensare che le cose vadano male come sembrano pensare tutti. Nel mondo, intendo. C'è qualcosa che non colgo perchè sono ancora troppo bambina, per via della mia cultura scarsa e lacunosa, o forse per via del mio carattere superficiale? Perchè, sul serio, a volte penso che mi sfugga la gravità della situazione in cui verte il mondo e che tutti gli altri, almeno a parole, sembrano conoscere. O meglio: a parole, so tutto su ciò che riguarda i danni che stiamo infliggendo a Gaia, tutto il male che ci stiamo facendo tra di noi e le piaghe che ci affligono; sono anche in grado di elencarle in ordine alfabetico, pensate!
Come il Barone Lamberto con le sue malattie! Guardate!
A: Apatia / Abuso / Alienazione / Avarizia
B: Bramosìa
C: Calunnia
D: Discriminazione / Disboscamento /Depressione /Dittatura
E: Emarginazione
F: Follia / Frustrazione
G: Guerra
H: Hitler - Ok, lo ammetto, questo è barare... ma in un certo modo penso di no. L'olocausto da solo basta a far abbassare la testa a chiunque provi a obiettare che non ci portiamo dietro davvero il peccato originale.
I: Incomunicabilità / Invidia / Inquinamento
L: Libidine
M: Mafia
N: Negligenza / Negazionismo
O: Omofobia / Omertà / Olocausto / Omicidio
P: Perversione / Pedofilia
Q:
R: Repressione
S: Superficialità / Siccità / Snaturalizzazione
T: Tossicodipendenza
U: Usura
V: Violenza
Z: Zizzania

Le ho messe così, a random e sia lodato iddio che non ho compreso le lettere straniere! Eppure, ancor più di prima - sarà una limitazione mia - l'aver sott'occhi i mali del mondo dall'A alla Z mi convince che ci deve essere un errore di fondo. Tuttò ciò è così grande, così enorme, così esageratamente fuori dalla nostra portata che diventa quasi comicamente grottesco. Chiaro che c'è da sperare che il mondo finisca e anche presto, a vedere le cose in quest'ottica!
Mi viene in mente un'analogia: il bimbo piccolo che, nei primi anni di vita, viene colto dall'angoscia di fronte all'enormità del mondo che lo circonda e che non è alla sua portata: il tavolo pare quello di un gigante, non c'è speranza che riesca a raggiungere la sedia e, a provare a sollevare una brocca d'acqua, il peso di quell'oggetto grande e difficile da manipolare farà crollare quel braccino troppo debole e piccolo! Fortunatamente, l'Italia ha avuto e ha dei grandi pedagogisti e a Maria Montessori (che però era un medico e questo dimostra che le buone idee sono trasversali a qualsiasi disciplina creata dall'uomo!) spetta il merito, insieme ad altri, di aver aiutato i piccoli ad imparare a far fronte al mondo, facendo in modo che le dimensioni degli oggetti di vita siano adattate ai piccoli, in modo che essi possano sentirsi competenti e in grado di gestire le piccole e grandi sfide della vita quotidiana; perciò: tavoli più bassi, sedie più piccole, brocche più leggere e facili da impugnare.
Ecco cosa manca a noi adulti: qualcuno che ci aiuti a riposizionare i problemi del mondo alla giusta altezza. I problemi dei grandi sono chiaramente di più difficile risoluzione rispetto a quelli del mondo dei pulcini e, per di più, non possono essere ridimensionati a livello di manipolazione concreta, ma possediamo comunque capacità cognitive astratte abbastanza affinate da permetterci di scindere il sentimento globale dello stato di malattia del mondo nelle sue parti costituenti. Affrontando un problema un passo alla volta, spesso si ottiene più che guardandolo nella sua complessità e questa strategia può funzionare anche in questo caso. E se è vero che l'insieme è più della somma delle sue parti, questo vale, allora, anche in senso opposto: creiamo, dunque, un alfabeto delle virtù del mondo e la loro somma darà origine ad un insieme ad alto tasso di meravigliosa positività, che forse sarà in grado di aiutarci ad uscire dal tunnel di questo generalizzato pessimismo cosmico.
Mi rendo conto di poter sembrar patetica e forse la sono; probabilmente è la mia incapacità di leggere un fenomeno nel pieno della sua complessità a farmi parlare di scissione del tutto nelle sue parti costituenti, ma tutto sommato questo deficit porta anche ad alcuni benefici non trascurabili. Mi sento più ottimista e meno disgustata dalla società umana di molte delle persone che frequento e, comunque sia, ammettere la mia totale incapacità di farmi portavoce di sentimenti universali, di cui so molto nella forma ma proprio niente nella sostanza, mi preserva dalla possibilità di cadere in ridicolo, manipolando concetti enormi e lontani dal mio vissuto.
Leggo blog di ragazzi poco più grandi di me che parlano di stati emotivi, sentimenti, flussi di coscienza che attribuiscono all'umanità che, credo, non possono davvero aver sperimentato e di cui hanno, quindi, solo una conoscenza di seconda mano, di stampo scolastico o saggistico. Hanno valore riflessione di questo tipo? Fino a un certo punto, credo. E vanno abbandonate quando iniziano ad essere controproducenti. In passato c'è chi ha provato a dirmi "come si sente il mondo", ma come si sente il mondo è tutto un dire! Un grand'evocare senza mai scendere nello specifico e così, sarà tanto poetico, ma poi si finisce nel friggere aria. E nell'alimentare l'idea che stiamo rotolando disastrosamente verso l'oblio che ci meritiamo perchè siamo una specie di merda! E io non voglio trasmettere questo messaggio solo perchè viene costantemente amplificato, replicato e mandato online da qualcuno che pare abbia l'autorità per dirlo.
Bubbole! La storia è fatta da persone, il mondo è fatto da miliardi di persone e non sono tanto scema da pensare che i rapporti di potere siano gli stessi fra tutti gli individui che lo abitano, certo, ma dentro di me io posso scegliere in cosa credere e io credo nell'alfabeto delle virtù del mondo! Io trovo che siamo meritevoli di darci la possibilità di non condannare la nostra vita a pensare che tutto è feccia, che noi siamo feccia! Prendiamoci qualche responsabilità in più, in modo che se non possiamo cancellare gli errori del passato noi si possa non commetterne altri nuovi altrettanto gravi, diffidiamo dai luoghi comuni e dalle verità preconfezionate e curiamo la nostra tendenza a parlare con un lessico povero e negativamente connotato e magari vedremo dei miglioramenti! Se io fossi il vostro medico, queste sono le prescrizioni che vi darei. :-)

E comunque, l'alfabeto si può anche leggere così!

A: Amore / Attenzione/ Attesa / Ambizione / aspettativa / Aiuto / Antispecismo  / Accoglienza
B: Beneficienza / Benessere / Benevolenza / Biologico
C: Comprensione / Carità / Calma /Consapevolezza / Capacità / Cura /curiosità/ Compassione
D: Dedizione / Determinazione / Danza
E: Empatia / Equosolidale / Equo / Energia alternativa
F: Filiera corta / Fantasia / Flessibilità / Film
G: Giustizia / Generosità / Guarigione / Gratuità
H: Happyness - E anche questa volta non ho imbrogliato, visto che senza mettere felicità, la F è comunque piena di belle parole. :-)
I: Istruzione
L: Lentezza / Libertà
M: Maturità N:
Natura / Nascita O:
Omeopatia / Orientamento / Offerta / Ottimismo
P: Pienezza / Purezza / Perdono / Pace / Prossimità
Q:
R: Rinascita / Rivoluzione / Risparmio / Riflessione / Ricerca / Religione
S: Scuola / Sinergia / Serenità / Sobrietà / Scienza
T: Tenerezza /
U: Umanità / Unione
V: Vegetarianesimo / Veganesimo / Verità
Z: Zeitgeist

Al di là di qualche piccola licenza poetica presa a piene mani da ciò che fa grande la MIA vita, questo piccolo vocabolario esiste ed è vero ed attuale quanto l'altro.
La Q spicca per anticonformismo...si è sottratta dall'aiutarmi in questo mio discorso...e io rispetto la sua libertà di non esprimersi in proposito. Ci starà ancora pensando su! :-)

In questi giorni vivo a pane e Piccole Donne (Rigorosamente del 1951!) e c'è una bellissima frase che dice il Professor Bhaer a Jo, a proposito del suo scrivere di sentimenti che ancora non può aver provato, data la sua giovane età. Vi lascio con questa perla, che trascrivo come monito per tutte le volte che rischio di trovarmi in bocca "parole vuote ma gonfiate", che per me non vogliono dire nulla e che fanno pure male.

" E perciò vi dico: andate a spazzare le strade piuttosto che tradire il vostro talento! Dite a voi stessa: non scrivero più neanche un rigo che non abbia prima sentito e sofferto! Dite a voi stessa: finchè sono giovane scriverò solo delle semplici e bellissime cose che conosco e capisco. Lo farete, mia piccola amica? "

 

Nessun commento:

Posta un commento