mercoledì 30 gennaio 2013

Le competenze sociali

A volte un po' di sconforto fa capolino; piuttosto raramente per dire la verità, rispetto almeno ai miei criteri. Sono anni che ho smesso di "piangere" in pubblico i miei problemi; tanto tempo fa una mia "nemica" mi disse: "smettila di fare la vittima, non sei l'unica a cui sono successe cose brutte nella vita!"; il modo era aspro e duro e questa ragazza, per la verità, non sapeva proprio nulla della situazione che stavo vivendo e lì per lì, infatti, la assecondai soltanto per orgoglio, ma col passare del tempo presi d'abitudine di dissimulare le mie grandi tristezze, perchè non desideravo che le altre persone mi vedessero come una che si piange addosso e ora, a distanza di dieci anni, so che quella frase è stata un tesoro importantissimo, uno dei migliori consigli che mi abbiano dato. E così, eccomi qua: son cresciuta tutta diversa da come sembrava dovessero andare le cose fin verso i 16 anni, grazie a quella frase e ad "un altro paio" di aggiustamenti che ho fatto in corso d'opera su me stessa e nessuno sa l'elenco lungo di cose brutte che mi sono successe. Per fortuna, mi dico anche, perchè disprezzerei in egual misura l'essere compatita o l'essere incompresa. A volte, come stasera, sono così arrabbiata e stanca che vorrei prendere la prima persona che mi capita a tiro e dirle: < Fermati un attimo, ti racconto tutte le cose che mi sono capitate e poi tu mi dici se non sono veramente una ragazza in gamba ad avere il carattere che ho nonostante tutto. > Ma poi inizio a scrivere e già mi sento meglio e non voglio espormi più così tanto. Voglio solo dirmi: "sei brava", abbracciarmi e farmi dei sorrisi di incoraggiamento e approvazione come ho sempre saputo farmi solo io nella vita. Che questo, sì, è un po' triste ma anche la ricchezza più grande che ho. Che non so se sia per temperamento, maturazione o, più probabilmente per combinazione di entrambi i fattori, ma io ho sempre amato me stessa veramente molto. E quello che ogni tanto, quando ci penso, mi fa arrabbiare, è che mi sono salvata solo grazie a me, al fatto che - non so chi o cosa - abbia deciso di dotarmi di competenze sociali fuori dal comune e che solo grazie a queste sono riuscita ad amarmi e a credere in me, nonostante sia stata per un sacco di anni un burattino tra le mani di chi mi ignorava, di chi mi usava per i suoi rancori e di chi - e mi ha fatto più male di tutti per troppo tempo - mi mortificava per cercare di vincere le proprie insicurezze. Anzi, pardon, non è questo che mi fa arrabbiare ma il fatto che nulla di tutta la mia capacità di "salvarmi da sola" mi sia mai stato riconosciuto e che quelle stesse persone provino a fare con me gli stessi giochetti di allora. Ma io li ho sempre smascherati. Fatico a dare a me il merito dell'occhio critico e della capacità di distanziamento con cui sono cresciuta, perchè anche se si sono sicuramente affinate col tempo, son qualità che ho sempre avuto e che non so in che diavolo di modo sono riuscita ad usare nel miglior senso. Perciò non riesco mai a dirmi "È merito anche mio se sono una persona che non si piange addosso, che ama ridere e lasciar andare le cose, che vive e lascia vivere e, soprattutto, che è empatica ed equilibrata (abbastanza, almeno). Non so se è solo dotazione naturale...so, però, che, grazie a Dio, ci sono e sono incredibili! Ci sono stati cambiamenti di recentissima data, nella mia vita, che mi stanno mettendo alle prese con grandi movimenti interiori; sono contentissima di poter dire che sono cambiamenti positivi - mi sono liberata da una relazione di attaccamento morboso e soffocante - anche se molto dispendiosi a livello energetico mentale e non posso essere sicura di come sarò diventata alla fine di questo precesso di riadattamento all'ambiente, ma spero che queste mie qualità possano rimanere parte di me, perchè sono qualità che mi fanno stare veramente bene, anche se non capisco ancora se posso andarne fiera o se io non c'entro nulla. :-) Vorrei dirvi una cosa, questa volta proprio per voi che leggerete, perchè io già la so: le competenze sociali sono importantissime nella vita, si ampliano anche attraverso i saperi formali, certo, ma non è detto; quando avrete un bambino impegnatevi a dare gli stimoli giusti affinchè le facciano loro: sto parlando di capacità di cogliere il metamessaggio di un atto comunicativo (cosa mi sta dicendo davvero chi mi sta parlando), cogliere il non verbale in una conversazione e comprenderne la natura, muoversi bene tra senso di attribuzione interna ed esterna (quando le cose che succedono sono imputabili a un mio comportamento e quando no), ecc. ecc. Sono queste (e taaaaante altre) le competenze che permettono, poi, di crescere sereni, di capire gli altri e di rispettarne l'identità e la dignità, di essere sicuri di se stessi, di non piangersi addosso e frignare ma di trovare la soluzione più efficace per risolvere presto e bene tutti i problemi che ci si presentano. Stasera ci vorrebbe proprio un film...che so...uno a caso, eh...Piccole Donne del 1949. :-) Piccole Donne mi piace tantissimo perchè è la rappresentazione della vita come l'ho sempre desiderata per me: sobria ed equilibrata. C'è un rispetto così profondo tra Meg, Jo, Amy e Beth e tra le ragazze e la loro mamma, un senso così alto della dignità della personalità di ciascuna, che, quando lo guardo, è come un olio benefico sulle ferite del mio cuore. Buonanotte a tutti.

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